In Blog

CURE INTEGRATE PER IL TUMORE AL SENO IN REALTA’ OSPEDALIERE ITALIANE.

Negli ultimi vent’anni, in Europa e negli Stati Uniti l’impiego delle terapie integrate ha mostrato un costante aumento: negli USA, 62 pazienti su 100 vi fanno ricorso e la soddisfazione degli utenti è superiore all’80%. Tutti i maggiori centri oncologici degli Stati Uniti hanno al loro interno un Servizio di Terapie Integrate (Memorial Sloan-Kettering di New York, Dana Farber di Boston, MD Anderson di Houston, etc).

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avviato un Piano strategico 2014-2023 per la promozione delle Medicine tradizionali ed il loro inserimento, basato su evidenze scientifiche nei sistemi sanitari nazionali.

Citiamo uno, tra i tanti studi scientifici, pubblicato sulla rivista Cancer nel 2008 da Barbara L. Andersen.
Dallo studio possiamo osservare quanto la gestione dell’aspetto più psicologico e spirituale della persona sia importante da affiancare alla cura del corpo.  Nello studio è stata effettuata un’analisi sulle donne operate per cancro al seno.
Il programma di supporto psicofisico ha previsto una seduta di un’ora e mezza alla settimana per i primi quattro mesi e poi una seduta mensile per i successivi otto mesi. In totale 26 sedute per 39 ore di lavoro.
In ogni seduta venivano praticate tecniche di rilassamento profondo e si discutevano strategie di soluzione dei problemi, di natura psicologica e pratica  utilizzando anche tecniche antistress. La verifica è stata fatta a 13 anni dall’inizio della malattia. Le persone che avevano partecipato al programma di gestione dello stress hanno avuto minor frequenza di recidive e maggior sopravvivenza rispetto al gruppo che aveva fatto solamente i controlli.

Questi come molti altri studi  mettono l’attenzione sull’importanza della gestione dell’isolamento sociale, sul sostegno psicologico e su quanto il  distress giochi un ruolo chiave nella gestione del tumore al seno e nel processo di ritorno al benessere.

Gli effetti della gestione dello stress sulla sopravvivenza di donne operate per tumore al seno

 

I risultati di B.Andersen sostengono l’importanza dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto (AMA) intraospedalieri come strumento efficace della gestione dello stress e della qualità di vita per migliorare la sopravvivenza e diminuire le recidive di neoplasia mammaria.  Tali realtà stanno nascendo su tutto il territorio nazionale come ulteriore strumento di medicina integrata e sostegno per l’umanizzazione delle cure.

Tra le tante realtà italiane che stanno nascendo negli ultimo anni possiamo citare:

  • OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO.
    Il servizio offerto dall’associazione GADOS (Gruppo di Assistenza Donne Operate al Seno) dell’Ospedale Sant’anna di Torino dove medici e psicologi (dott. Giuseppe Tirone, dott.sa Paola Montaldo, dott. Stefano Gay) con tempistiche e modalità assolutamente simili a quelle dello studio pubblicato su Cancer, offrono gratuitamente sostegno con pratiche di dialogo di gruppo attraverso gruppi di Auto Mutuo Aiuto settimanali, con tecniche antistress e  di meditazione.  Inoltre per diminuire e lenire il senso di isolamento sociale,  fattore ormai accertato di peggioramento della prognosi nel tumore al seno (Satin 2009) (Hinzey 2016), per le donne operate di neoplasia al seno vengono avviate più attività come: corsi di play back theatre diretto da Giacomo Volpengo ,corsi di cucina, corsi di cucito, oltre a nuove attività che nasceranno nel 2020.
  • OSPEDALE BELLARIA DI BOLOGNA: agopuntura per le donne operate al seno
    Di recente è operativo l’ambulatorio di Medicina Integrata, inaugurato nel padiglione centrale dell’Ospedale Bellaria. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita nelle donne con neoplasie al seno, attraverso un ciclo di trattamento di agopuntura associato ad una sana alimentazione e ad un corretto stile di vita.
    A Bologna il dott. Gioacchino Pagliaro, direttore di psicologia  ospedaliera dell’ausl di Bologna, porta avanti dal 2003 il progetto “ Armoniosamente” in cui alle terapie mediche e psicologiche vengono affiancate pratiche di meditazione tibetana
  • POLICLINICO UNIVERSITARIO GEMELLI DI ROMA
    Nel centro integrato di senologia della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, il paziente può ottenere tutte le risposte alle sue esigenze in un percorso che va dalla prevenzione primaria, ovvero attenzione agli stili di vita e all’alimentazione, a tutte quelle attività che favoriscono il suo benessere psicofisico.
    Integrando ai protocolli clinici le persone possono accedere anche a un supporto nutrizionale, alla fitoterapia a meditazione e Qi-gong, alla omeopatia e  riflessologia plantare, all’agopuntura fino a tutte quelle attività che favoriscono il benessere psicofisico.  E come riferisce la professoressa Cristina Accetta, chirurgo senologo, il tutto avviene grazie ad un inquadramento olistico e sistemico a 360 gradi per migliorare la qualità di vita della persona.   C’è da sottolineare che il servizio è  all’interno di un servizio coperto totalmente dal SSN.
  • OSPEDALE SANT’ANNA DI COMO, progetto “Percorso Rosa“. Le pazienti, su indicazione e prescrizione del medico oncologo, potranno rivolgersi all’Ambulatorio per la menopausa indotta oppure a quello della Nutrizione. Inoltre, sono previsti il supporto psicologico, la consulenza di una naturopata e degli esperti di Apeo, il servizio Parrucche e l’organizzazione di corsi di mindfulness e di gruppi di auto-mutuo-aiuto, quest’ultimo con il supporto della dott.sa Paola Zavagnin psicologa ed esperta di PNEI.

Per concludere reputiamo che la medicina sta notevolemente ampliando i suoi paradigmi e i suoi campi di applicazione che vanno oltre il solo trattamento della cura di un organo malato. Questo richiede un continuo e approfondito aggiornamento scientifico, teorico ma anche pratico  soprattutto da parte di  tutti gli operatori che lavorano nell’ambito della salute.  Siamo in un epoca meravigliosa che ci obbliga a fare un profondo cambiamento della nostra visione della vita e di conseguenza anche della salute dell’essere umano.
Stanno nascendo sul panorama nazionale e internazionale sempre più progetti di formazione per trasmettere una maggiore umanizzazione delle cure, come scuole di psicosomatica, di mindfulness, scuole di PNEI e di medicina integrata.
La meditazione sta entrando anche nell’università per approfondire le implicazioni neuroscientifiche di tale pratica.
Su quest’ultimo tema faremo presto un articolo di approfondimento.
La Scuola di formazione di “Medicina dell’Essere” è una delle tante nuove realtà che cercano di dare un prezioso contributo all’aggiornamento scientifico della cura del corpo, della mente e del sistema energetico, per passare dalla sola cura dell’organo alla cura della persona.

articolo scritto dal dott. Stefano Gay.

 

 

 

FONTI.

BIBLIO:

  • Andersen B. L. et al. (2008) Psychological intervention improves survival for breast cancer patients, Cancer 113:3450-8
  • Chidalu A. Edechi 1,Nnamdi Ikeogu 2,Jude E. Uzonna 2 andYvonne Myal 1,3, “Regulation of Immunity in Breast Cancer”   Cancers 2019
  • Hinzey A, Gaudier-Diaz MM1, Lustberg MB, DeVries AC “Breast cancer and social environment: getting by with a little help from our friends” Breast Cancer Res. 2016 May 26;18(1)
  • Satin JR et al. (2009) Depression as a predictor of disease progression and mortality cancer patients: a meta-analysis, Cancer 115: 5349-5361